Domenica 15 maggio 2022
TRE SPETTACOLI DI MICROTEATRO
in replica tre volte ciascuno

G.I. (20’)
Atto II del Dittico Dostoevskij DAL SOTTOSUOLO - UNDERGROUND
un progetto de Il Mulino di Amleto
di e con Barbara Mazzi e Francesco Gargiulo
con Barbara Mazzi
a cura di Marco Lorenzi e Alba Maria Porto
consulenza drammaturgica Enrico Pastore
consulenza tecnica Giorgio Tedesco
produzione A.M.A Factory/Teatro Libero di Palermo
ph Ritratti Alessandro Salvatore
G.I. è una performance dedicata al Grande Inquisitore, dal capitolo quinto dei Fratelli Karamazov, che muove la sua composizione dalla domanda “Felicità o Libertà?” Grazie alla raccolta, fatta anche sul territorio, di materiali ispirati da questa domanda si crea una sorta di documentario partecipato. Sul palco una postazione da DJ set e proiezioni video. È una performance non parlata sul nesso tra il dolore, la felicità e libertà a ritmo di musica elettronica. Un montaggio live di materiale raccolto (articoli di giornale, estratti di saggi e libri, interviste fatte alla cittadinanza, suggestioni di musica elettronica) e coreografia finale per esorcizzare il dolore. Perché non parlata? Perché il dolore fa venire il nodo alla gola. Cosa viene chiesto nelle interviste? Conosci il dolore? Senti il dolore di questo momento storico? Mi puoi mostrare dove senti il dolore nel tuo corpo? Felicità o libertà? Ormai da più di un anno, l’epidemia ha cambiato le nostre vite, anche emotive. Il dolore, la depressione, l’angoscia la solitudine sono aumentate vertiginosamente e ci allontanano ancora di più dall’altro rendendoci inerti, bloccati. Questi blocchi sono anche fisicamente nel nostro corpo, possiamo toccarli, accarezzarli, respirare dentro il dolore, danzarci e così farli svanire e tornare ad aprirci al mondo.
Clicca qui per approfondire i progetti de Il Mulino di Amleto.
(Foto di Alessandro Salvatore)

LOVE/BASH - First Chapter (debutto nazionale) (15’)
di e con Iacopo Loliva e Manuel Paolini
produzione Ferrara Off
In LOVE\BASH l'intimità ricopre un ruolo cruciale, di fronte all'incapacità di molti uomini di poter esprimere liberamente le proprie emozioni verso altri uomini. Concentrandosi su una relazione gay per rappresentare questo concetto, questo duetto vuole porre l'attenzione su come non ci vengono forniti gli strumenti giusti per affrontare le nostre emozioni verso l'intimità e l'amore, e quanto spesso ci sentiamo molto più a nostro agio nell'usare la violenza e la frustrazione come un meccanismo cooperativo. Ciò è legato al fatto che come società occidentale siamo arrivati a un punto in cui la violenza fisica e psicologica trova un posto per essere più accettata come normalità nella nostra vita quotidiana, ma troviamo comunque estremamente difficile normalizzare un gesto di affetti tra uomini senza “trovarlo strano”. Il duetto mostra fisicamente questa lotta: all'inizio esploriamo la violenza reciproca, come risposta all'affetto, non avendo gli strumenti giusti per rispondere diversamente. Veniamo lentamente sopraffatti da una forza immaginaria che rappresenta l'incapacità di connessione, che si traduce in una parte all'unisono, dove veniamo manipolati sul palco. Il brano si conclude con un duetto finale, dove aggressività e affetto si esprimono in un continuo scambio e trasformazione tra dinamiche e immagini diverse, esplorando la lotta per raggiungere momenti di intimità.
(Foto di Iacopo Loliva)

UNA VITA SUI PEDALI
La grande scalata di Binda, Bartali e Coppi (15’)
di e con Pietro Grava, Federico Nava, Riccardo Trovato
con il patrocinio di Comune di Castellania Coppi, Comune di Cittiglio
con il contributo di Centro francescano culturale artistico Rosetum di Milano
Una vita sui pedali è uno spettacolo teatrale improntato sul linguaggio gestuale e sulla clownerie che racconta di tre personaggi, tre magliette, tre caratteri e tre modi diversi di affrontare lo sport e allo stesso tempo la vita. “Crediamo che l’esperienza del ciclista attraverso la fatica, la tenacia e lo scorrere del tempo possa condensare le situazioni dell’esistenza. Un altro motivo per cui abbiamo scelto questa tematica è che la bicicletta, un mezzo di trasporto lento ma all’avanguardia, permette di vedere il mondo da una prospettiva diversa. Pedalare ti concede il tempo per pensare e osservare. Ti muovi e intanto rifletti, la vita scorre piacevolmente e ad ogni giro di ruota ritrovi il piacere di assaporarla. Ricorda: se smetti di pedalare sei destinato a cadere.”
All'interno di BONSAI festival verrà presentato un estratto che racconta episodi del Tour de France 1949, che coinvolgono, per la prima volta insieme, i Campioni Coppi e Bartali guidati da Binda nella veste di Commissario Tecnico della Nazionale.
Quando
Domenica 15 maggio 2022
ore 18.30, ore 20.00, ore 21.30
Dove
Centro Culturale Slavich
Viale Alfonso I d’Este 13
Ferrara
Prezzo
12 euro (Ingresso Intero)
10 euro (Ingresso Ridotto soci ARCI, CIDAS)
8 euro (Ingresso Ridotto Under 30, Over 65)
5 euro (Ingresso Ridotto Under 18 e Universitari)
(Informiamo che una delle performance contiene scene di nudo)
Fascia oraria 18:30
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Fascia oraria 20:00
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Fascia oraria 21:30
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CARNET 5 INGRESSI FESTIVAL BONSAI (30 euro)
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Per usufruire del carnet contattare Ferrara Off all’indirizzo email: info@ferraraoff.it o al numero telefonico 333.628.2360, accertandosi della disponibilità dei posti per lo spettacolo a cui si desidera assistere.
Informazioni
info@ferraraoff.it
+39.333.6282360