11, 18 e 25 giugno 2017
L'artista giardiniere
ciclo di incontri a cura di Giovanna Mattioli
in collaborazione con l’Associazione Rrose Sélavy
Domenica 11 giugno ore 18
Claude Monet e i suoi giardini
Claude Monet ha sempre dichiarato di essere una nullità in qualsiasi cosa, tranne che nella pittura e nel giardinaggio. Due passioni che si sono intrecciate nel corso della lunga vita dell’artista e nelle sue tele dove ritroviamo i giardini delle case in affitto – coltivati e persi – i giardini delle città e dei luoghi visitati, in una lunga galleria di opere rivoluzionarie che si è concretizza nella straordinaria esperienza del giardino a Giverny.
Ninfee 1916
Domenica 18 giugno ore 18
Joaquín Sorolla intimità e tradizione nel giardino di Madrid
Joaquín Sorollaha avuto il compito istituzionale di rappresentare le bellezze della Spagna attraverso la sua pittura: i monumenti, le città e i giardini sono stati raccontati dalle sue immagini che ne hanno raccolto i colori e la luce straordinaria. Un campionario di forme che l’artista ha riportato in miniatura, ma con grande precisione e raffinatezza, nel suo piccolo giardino domestico a Madrid.
Il giardino di casa Sorolla 1920
Domenica 25 giugno ore 18
Emil Nolde luce e colori nel silenzio: Seebüll
Emil Nolde,condannato dal regime nazista alla peggior punizione per un pittore, riuscì nonostante il divieto di dipingere, a lavorare sostituendo la tecnica a olio con l’acquerello, una non pittura che grazie a lui ha toccato vertici altissimi. Il suo giardino a Seebüll è un giardino rifugio, un giardino tela, dove i colori sparati e intensi dell’espressionismo diventano fiori.
Flower Garden 1922
“I poeti di una volta erano felici perché non vedevano
un albero solo. Vedevano moltitudini
di alberi, che nulla minacciava;
vedevano foreste, vedevano giardini.”
Jaroslaw Iwaskiewicz
Il giardino è uno spazio definito da un recinto reale o immaginario, al cui interno un giardiniere esprime la sua idea di Natura bella. Giardiniere è un termine generico che comprende l’architetto paesaggista di fama che lavora per un committente, come il proprietario di un pezzo di terra qualsiasi che decide di realizzare il suo proprio paradiso partendo da un’idea, che attraverso un progetto, diventa reale. Non esistono giardini naturali, il giardino è un’opera dell’uomo, la Natura ha altre regole, e anche quando un giardino sembra spontaneo, c’è sempre una mano e una testa di un essere umano che ha deciso, che ha scelto quella forma per il suo giardino. Fare un giardino è un atto di presunzione estrema, il giardiniere pensa sempre di essere più bravo della Natura o di Dio, e loro si riprendono la terra quando il giardiniere non c’è più. Il giardino non è eterno, è bellezza effimera, per questo Rilke non sapeva se considerarla una vera opera d’arte, e per questo è sempre intrigante guardare, scoprire come siano stati i giardini di artisti che hanno regalato l’immortalità ai loro giardini attraverso altre opere: dipinti, film, romanzi, poesie…
L’artista che più ha legato la sua opera pittorica al suo giardino è Claude Monet, e per quanto si sia detto o scritto sul giardino di Giverny, non si può che cominciare da lì.
Il giardino di questi artisti sarà il soggetto delle conferenze, per farli vedere utilizzerò immagini, video, musica e testi, con l’obiettivo di ricreare l’immagine del giardino dell’autore, e dove è possibile confrontandolo con la realtà presente, questo per ribadire il concetto, che il giardino, una volta perso il suo giardiniere diventa un’altra cosa. Mi soffermerò sugli aspetti compositivi, botanici e storici del giardino, l’immagine pittorica sarà un supporto per contestualizzare il luogo.
Il giardino non mente, rappresentarlo e nello stesso tempo mettere in comunicazione le proprie conoscenze e la propria sensibilità dallo spazio immaginato della tela allo spazio reale e vivo del giardino, ci permette di entrare in una dimensione privata dell’artista, un luogo in cui entrare con discrezione, in punta di piedi. Ciascuno di questi giardini ha perso il suo giardiniere ed è interessante scoprire se ancora è rimasto qualcosa della loro anima e delle loro idee. (Giovanna Mattioli)
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