5 - 19 febbraio 2017

Domeniche d'inverno

dedicate alla pittura

Il pittore Giacomo Cossio propone, in vista dello Stabat Mater che si terrà in aprile presso il Teatro Comunale Claudio Abbado, tre personalissimi incontri dedicati ad artisti con assonanze cristologiche nella loro esistenza. 
Vi sono nessi tra la vita di Cristo e le vite di alcuni artisti? La ricerca della verità dove porta?
Un ciclo di appuntamenti – intitolato Vite al limite – per imparare a riconoscere la bellezza attraverso le deformazioni visionarie di artisti contemporanei.

domenica 5 febbraio ore 18
VINCENT VAN GOGH
Vincent, in una lettera datata 8 maggio 1883, scrive al fratello Theo: “La vita per me significa dipingere e non conservarmi la salute. […] A volte queste misteriose parole Chi perderà la sua vita la ritroverà, sono chiare come la luce del sole”.
In queste parole sta tutto il senso della pittura e della logica che hanno animato l’arte del genio olandese.
La riflessione che propone Giacomo Cossio non si preoccupa della ormai folcloristica follia di Van Gogh, ma piuttosto della tensione spirituale e morale che abitano la sua vocazione artistica: non potendo diventare Santo, Van Gogh diventa un Artista.

domenica 12 febbraio ore 18
JACKSON POLLOCK

Pollock per il mondo  occidentale è stato un trauma. Un pugno in un occhio sferrato da uno strambo personaggio intrattabile che, in un arco di tempo relativamente ridotto (cinque anni dal 1950 al ’55), ribalta l’idea di pittura.
Vi sono diverse assonanze tra la vita di Pollock e la ricerca della verità, di un assoluto.
I suoi quadri hanno contribuito, e non poco, alla rivitalizzazione del linguaggio artistico, arricchendolo di nuovi vocaboli e di nuove fantasie.
La sua ‘morte’, il suo ‘accendersi’ per 5 anni e poi la sua vera morte, brusca, quasi un suicidio, ne fanno un caso interessantissimo da analizzare.

domenica 19 febbraio ore 18 – con Alberto Reggianini
MARIO SCHIFANO
Mario Schifano, artista talentuosissimo e sublime interprete della pittura con la “P” maiuscola.
Bello, eccessivo, famoso per la condotta libertina, per l’uso di droghe e per la vendita smodata di quadri nella Roma della “dolce vita” e poi degli anni settanta, si è fatto interprete e custode di una italianità regina di grazia e di poesia che non ha eguali tra gli artisti a lui contemporanei.
La bellezza spesso si trova dove il corpo e la vita si perdono…

Ingresso a offerta libera