Sabato 17 e Domenica 18 Marzo 2018
L'arte del racconto
seminario pratico intensivo rivolto a narratori con esperienza e ad attori
con Roberto Anglisani
“... All’inizio il narratore non cambia la realtà apparente. Gli spettatori sono là, lui è là, lo guardano. Poi con il suo sguardo, con tutti gli aspetti normali, simpatici e soprattutto vitali della sua personalità instaura una relazione diretta con il pubblico: da questo momento può evocare qualsiasi cosa. Con la voce, con la parola, con il gesto può evocare un esercito, può evocare un numero infinito di persone, di luoghi, immagini di ogni sorta. Può passare dall’esterno all’interno di un personaggio, di una situazione e, cosa ancora più straordinaria, ha una libertà assoluta in rapporto allo svolgimento del tempo.” (Peter Brook)
In uno spazio raccolto, un narratore o un gruppo di narratori, a contatto diretto col pubblico, senza altre mediazioni che non siano la parola parlata e il suo variare e modificarsi, raccontano una storia.
Questo in sintesi l’evento che chiamiamo narrazione.
Il narratore-attore cerca nella sua memoria ciò che è successo in un tempo passato e lo ricrea per il pubblico. Il pubblico a sua volta non avendo altro a disposizione che il corpo e la voce del narratore che gli sta davanti è chiamato a usare la sua immaginazione per vedere ciò che il narratore vede e narra. Il desiderio di ricreare per il pubblico la storia che vuole raccontare porta il narratore a modificare la sua voce e il suo corpo, a cambiare continuamente personaggio diventando tutti i personaggi. La sua voce si torce, si allunga, si stringe, nel tentativo di far nascere nell'ascoltatore: immagini, luoghi, facce e situazioni che costituiscono la storia.
Quando ascoltiamo una storia o ricordiamo qualcosa, entriamo in un processo attivo di continua modificazione del reale, nessuno sa quale è stata la realtà oggettiva dell’evento che ascoltiamo, ma dentro di noi si crea una realtà più viva e più reale di quella che il narratore propone, ma senza la quale il processo non verrebbe avviato.
Il seminario si propone di esplorare le tecniche con cui innescare questo processo.
Roberto Anglisani (1955) inizia la sua carriera artistica a Milano, nella Comuna Baires. In questo gruppo riceve una specie di “imprinting teatrale” basato su due principi: l’attore deve essere un portatore di verità in scena.
Comincia così il suo percorso di studio del Metodo Stanislawskj.
Lo studio di questo metodo sarà ampliato attraverso esperienze di training fisico con attori di Grotowsky. E sarà approfondito attraverso gli incontri con altri maestri come Raul Manso (Studio dell’Attore – Milano) e Dominic De Fazio (Actor’s Studio – New York).
Intorno alla metà degli anni '80, Roberto Anglisani incontra Marco Baliani e, lavorando con lui, trova nel linguaggio della narrazione teatrale la possibilità di mettere a frutto le esperienze fatte durante la sua formazione, da una parte il lavoro sul corpo e la sua espressione e dall’altro il lavoro sensoriale e quello sul mondo interiore del personaggio. Anglisani dà vita a una narrazione teatrale che ricorda il cinema. Le sue parole, i suoi gesti evocano nello spettatore immagini tanto concrete da poter essere paragonate a un film.
Ha lavorato con diverse compagnie tra cui: TEATRO PIERLOMBARDO (Milano), C.R.T. (Milano), TEATRO DEL BURATTO (Milano), TEATRO DELL’ELFO (Milano), RUOTA LIBERA( Roma), FONTEMAGGIORE (Perugia). Nell’estate 1989 ha partecipato al progetto-spettacolo CORVI DI LUNA prodotto dal Festival di Santarcangelo con la regia di MARCO BALIANI.
Collabora per molti anni come docente alla Scuola di Animazione Pedagogica del Comune di Milano. Si occupa della formazione di attori allo Studio Raul Manso di Milano. Cura il lavoro degli attori in “Scarpette Rosse”, spettacolo vincitore Stregagatto 91/92.
Nella stagione 93/94 vince lo Stregatto (ETI) come Miglior Attore; nel 2002, vince “Il sognatore” attore/ narratore. Premio giuria dei ragazzi festival nazionale di Campi Bisenzio; nel 2011, 2011 “Giungla”, Premio Franco Enriquez come miglior attore teatro ragazzi di impegno civile.
Durata del workshop
12 ore
Numero partecipanti
max 15
Quando
sabato 17 e domenica 18 marzo 2018
dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17
Dove
Teatro Ferrara Off
viale Alfonso I d’Este 13 – Ferrara
Prezzo
€ 100,00 soci Ferrara Off
€ 110,00 non soci (include tessera associativa)
Informazioni
Le iscrizioni sono chiuse perché è stato raggiunto il numero massimo di partecipanti.
È possibile iscriversi alla lista d’attesa telefonando al numero +39.333.6282360 (orari ufficio: 10.00-12.00; 15.30-18.30).
Si ricorda a tutti coloro che sono riusciti a iscriversi che, affinché l’iscrizione sia valida, è necessario versare un anticipo di € 10,00 entro mercoledì 14 marzo.
Le modalità di pagamento sono le seguenti:
– in contanti, presentandosi presso la sede di Ferrara Off negli orari di apertura (tel. 333.6282360),
– oppure, facendo un bonifico sul conto dell’associazione – IBAN IT81E0834013000000000060731 (banca: Cassa Padana, intestatario: Associazione Culturale Ferrara Off) – causale “Acconto workshop L’arte del racconto”.