Valeriana o non valeriana?

9 Giugno 2016

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Il contenuto della lettera venne comunicato da Don Fabrizio soltanto alla moglie, quando già erano a letto sotto il chiarore azzurrino del lumino a olio incappucciato nello schermo di vetro. Maria-Stella dapprima non disse parola ma si faceva una caterva di segni di croce; poi affermò che non con la destra ma con la sinistra avrebbe dovuto segnarsi; dopo questa espressione di somma sorpresa, si scatenarono i fulmini della sua eloquenza.
“Ed io che avevo sperato che sposasse Concetta! Un traditore è, come tutti i liberali della sua specie; prima ha tradito il Re, ora tradisce noi! Lui, con la sua faccia falsa, con le sue parole piene di miele e le azioni cariche di veleno! Ecco che cosa succede quando si porta nella casa gente che non è tutta del vostro sangue! Io lo avevo sempre detto! ma nessuno mi ascolta. Non ho mai potuto soffrirlo quel bellimbusto. Tu solo avevi perduto la testa per lui!” In realtà anche lei era stata soggiogata dalle moine di Tancredi; anch’essa lo amava ancora; ma la voluttà di gridare “la colpa è tua!” essendo la più forte che creatura umana possa godere, tutte le verità e tutti i sentimenti venivano travolti. “E adesso ha anche la faccia tosta di incaricare te, suo zio, Principe di Salina e padrone suo cento volte, padre della creatura che ha ingannato di fare le sue indegne richieste a quel farabutto, padre di quella sgualdrina! Ma tu non lo devi fare, Fabrizio, non lo devi fare, non lo farai, non lo devi fare!” La voce diventava acuta, il corpo cominciava a irrigidirsi.
Don Fabrizio ancora coricato sul dorso sogguardò di lato per assicurarsi che la valeriana fosse sul cassettone. La bottiglia era lì ed anche il cucchiaio d’argento posato di traverso sul turacciolo. Un momento volle alzarsi e prenderli; però si accontentò di mettersi a sedere anche lui; così riacquistò una parte di prestigio.

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