Singolari pruriti isolani
18 Giugno 2016
Torna all'elenco degli articoliChevalley di Monterzuolo cominciava a rassicurarsi nei riguardi della Sicilia rustica. Questo fu notato da Tancredi che venne subito assalito dal singolare prurito isolano di raccontare ai forestieri storie raccapriccianti, purtroppo sempre autentiche. Si passava davanti a un divertente palazzo con la facciata adorna di maldestri bugnati. “Questa, caro Chevalley, è la casa del barone Mutolo; adesso è vuota e chiusa perché la famiglia vive a Girgenti da quando il figlio del barone, dieci anni fa, è stato sequestrato dai briganti.” Il piemontese cominciava a fremere. “Poverino! chissà quanto ha dovuto pagare per liberarlo!” “No, non ha pagato nulla; si trovavano già in difficoltà finanziarie, privi di denaro contante come tutti qui. Ma il ragazzo è stato restituito lo stesso; a rate, però.” “Come, principe, cosa intende dire?” “A rate, dico bene, a rate; pezzo per pezzo. Prima è arrivato l’indice della mano destra. Dopo una settimana il piede sinistro ed infine in un bel paniere, sotto uno strato di fichi (si era in Agosto) la testa; aveva gli occhi sbarrati e del sangue rappreso all’angolo delle labbra. Io non l’ho visto, ero un bambino allora; ma mi hanno detto che lo spettacolo non era bello. Il paniere era stato lasciato su quel gradino lì, il secondo davanti la porta da una vecchia con uno scialle nero sulla testa: non la ha riconosciuta nessuno.”
Poco dopo, in cima a una stradetta ripida, attraverso i festoni multicolori delle mutande sciorinate, s’intravide una chiesuola ingenuamente barocca. “Quella è Santa Ninfa. Il parroco cinque anni fa è stato ucciso lì dentro mentre celebrava la messa.” “Che orrore! una fucilata in chiesa!” “Ma che fucilata, Chevalley! siamo troppo buoni cattolici per fare delle malcreanze simili. Hanno messo semplicemente del veleno nel vino della Comunione; è più discreto, più liturgico vorrei dire. Non si è mai saputo chi lo abbia fatto: il parroco era un’ottima persona e non aveva nemici.”
“Molto divertente, principe, davvero spassoso! Lei dovrebbe scrivere dei romanzi, racconta così bene queste frottole!” Ma la voce gli tremava.