La parola poetica come parola di resistenza

10 Agosto 2016

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Paul Celan dedica a René Char una delle sue più celebri poesie, intitolata Argumentum e silentio, incentrata sul senso della parola poetica come parola di resistenza.

Argumentum e silentio

Messa alla catena
tra oro e oblio:
la notte.
Entrambi la presero.
Entrambi lasciò fare.

Metti, ora
metti anche tu, là, ciò che
vuole albeggiare tra i giorni:
la parola sorvolata di stelle,
sommersa di mare.

A ciascuno la parola.
A ciascuno la parola che gli cantava,
quando la muta l'aggredì alle spalle -
A ciascuno la parola che gli cantava e impietriva.

A lei, alla notte, 
la sorvolata di stelle, la sommersa di mare,
a lei la sorta dal silenzio, 
cui il sangue non coagulò, quando il dente
del veleno trafisse le sillabe.

A lei la parola sorta dal silenzio.

Contro le altre che, tra poco,
sputtanate dall'orecchio dell'aguzzino,
anche su tempo e tempi s'arrampicano, 
testimonia infine,
infine, quando risuonano solo catene,
testimonia di lei, che sta là
tra oro e oblio, 
affratellata a entrambi, da sempre -

Ma di'
dove mai albeggia, se non in lei,
che nel bacino delle sue lacrime
mostra ancora una volte le messi
a soli che s'immergono?