Il ballo visto da Visconti
24 Giugno 2016
Torna all'elenco degli articoliLa coppia Angelica-Don Fabrizio fece una magnifica figura. Gli enormi piedi del Principe si muovevano con delicatezza sorprendente e mai le scarpette di raso della sua dama furono in pericolo di esser sfiorate; la zampaccia di lui le stringeva la vita con vigorosa fermezza; dalla scollatura di Angelica saliva un profumo di bouquet à la Maréchale, soprattutto un aroma di pelle giovane e liscia.
Ad ogni giro un anno gli cadeva giù dalle spalle; presto si ritrovò come a venti anni quando in questa sala stessa ballava con Stella, quando ignorava ancora cosa fossero le delusioni, il tedio, il resto. Per un attimo, quella notte, la morte fu di nuovo ai suoi occhi, “roba per gli altri.” Tanto assorto era nei suoi ricordi che combaciavano così bene con la sensazione presente che non si accorse che ad un certo punto Angelica e lui ballavano soli. Forse istigate da Tancredi le altre coppie avevano smesso e stavano a guardare.
Quando l’orchestrina tacque un applauso non scoppiò soltanto perché Don Fabrizio aveva l’aspetto troppo leonino perché si arrischiassero simili sconvenienze.